Descrizione
La Villa posta in una ottima posizione centrale della Toscana, ben servita dal sistema stradale e ferroviario, si trova a 20 km da Pisa (aeroporto) e da Lucca, 30 dal mare, 40 dal porto di Livorno, 60 dalla Versilia e 50 da Firenze.
Ubicata sopra un piccolo colle (Montecalvoli), il fabbricato domina la val d’Arno da San Miniato a Pisa e gode di una bella vista panoramica.
La struttura del fabbricato è lineare, però abbellita da una loggia, di circa Mq. 50, piuttosto particolare, con il tetto composto da capriate in legno, copertura con coppi toscani e cinque begli archi aperti che danno sul giardino. Oltre ad una altana sul tetto utilizzata nei secoli come terrazza di avvistamento.
Attualmente è suddivisa in più unità immobiliari abitate dai proprietari, per una superficie complessiva di circa Mq. 700; il tutto lasciando inalterato l’ampio parco dotato di alberature secolari, terrazza panoramica con gazebo per aperitivi al tramonto, zone parcheggio e vialetti che si inoltrano tra le tantissime piante di ortensie, colorate e profumate.
La casa dispone di un parcheggio scoperto privato, eventualmente ampliabile, con ingresso da Viale della Repubblica.
“L’aspetto semplice nasconde la storia, piuttosto interessante della casa. La costruzione fa parte dell’antica rocca o castello di Montecalvoli. Le più antiche memorie del piccolo borgo risalgono addirittura all’alto medioevo, 738 secolo d.c. quando i Longobardi scesero in Toscana e il nobile Barutta regalò la proprietà del piccolo colle alla moglie Anstrualda a titolo di Morgengab (regalo del mattino di nozze). Rimasta vedova Anstrualda, già convertita al cattolicesimo, fece costruire sul posto la chiesa di san Giorgio e si ritirò a vita monacale.
In epoca medievale e moderna il paese, per la sua posizione strategica, fu un piccolo castello, o meglio una “terra murata” contesa tra fiorentini e pisani, più volte passato di mano. Assieme ad altri castelli fu ceduto a Firenze dal Conte Ugolino della Gherardesca, il quale poi fu poi per questo accusato di tradimento dai suoi concittadini e, come ricorda Dante nel canto dell’Inferno, fatto morire di fame con tutti i suoi eredi maschi nella celebre torre che ancor oggi esiste in Pisa.
La rocca faceva parte di una rete dei castelli o rocche che potevano inoltre comunicare tra loro con segnali luminosi (come San Miniato, Montecalvoli, La Verruca ma probabilmente anche altri verso Firenze) in modo da poter informare il Comune di Pisa su quello che accadeva nella valle dell’Arno.
La villa di cui si tratta, benché totalmente ricostruita, in origine faceva parte del suddetto castello, e precisamente l’elemento ad angolo esposto a Sud-Ovest della piccola fortezza. Come detto ben poco rimane delle antiche vestigia, è però ancora presente e visibile la base di un bastione rotondo con spesse mura ed una galleria sotterranea medievale -che scende in profondità con antichi ed originali scalini in pietra scalpellinati a mano- facente parte del sistema dii comunicazione sotterraneo fra le varie parti del castello e che costituiva via di fuga.
Durante la seconda Guerra Mondiale, nel 1944, le autorità militari tedesche utilizzarono la posizione strategica per difendere la linea difensiva lungo la riva destra dell’Arno prima di retrocedere sulla linea Gotica. In corrispondenza del vecchio gazebo che ancora esiste nella villa e che ancora presenta alcuni segni di proiettili americani, fu posizionato per un breve periodo un cannone da campo o una mitragliatrice pesante”
Classe energetica in attesa della certificazione